I Cimbri furono una popolazione di origine tedesca, proveniente da Baviera e Tirolo, che nel tardo medioevo si insediò nei Monti Lessini. Qui fondarono i “XIII Comuni Cimbri”, lasciando un’impronta profonda sulla storia e sull’identità della montagna veronese.
I Lessini prendono il nome dagli alti pascoli che li caratterizzano; in passato queste dorsali erano chiamate Luxino, da lux = luce, perché apparivano luminose e aperte in contrasto con le fitte faggete circostanti, percepite come cupe e chiuse.
La colonizzazione riguardò soprattutto le dorsali centro-occidentali, allora quasi prive di insediamenti. L’unica eccezione era Sant’Anna d’Alfaedo, favorita dalla ricchezza di risorse idriche, a differenza di Erbezzo, Bosco Chiesanuova e Velo-Roverè.
Col passare dei secoli, però, molte contrade vennero abbandonate e la Lessinia subì un forte spopolamento, fino a tornare ai livelli demografici di metà Ottocento. Oggi vi convivono discendenti dei Cimbri e nuovi abitanti, ma resta la domanda su cosa sopravviva davvero dell’antica cultura cimbra.